Rarefazione ossea
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Rarefazione ossea denti: cosa sapere
Se si soffre di rarefazione ossea per via della parodontite è importante cercare di correre ai ripari per tempo. La parodontite può essere curata efficacemente solo con un intervento parodontale, un vero e proprio trattamento chirurgico mediante il quale vengono rimossi tutti i batteri che si trovano al fondo delle tasche che abbiano nominato poco sopra. Dopo che il dentista avrà ultimato a regola d’arte il trattamento i pazienti dovranno comunque sottoporsi a controlli periodici per evitare che la malattia possa ripresentarsi. Inutile dire che per non correre il rischio di soffrire in futuro di rarefazione ossea da parodontite bisognerebbe anche prestare la massima attenzione alla propria igiene orale. Inoltre è bene ricordare come l’atrofia ossea sia una delle conseguenze più gravi della perdita dei denti. Questo processo comincia subito dopo la perdita dei denti ed è anche il responsabile dell’invecchiamento precoce del viso.
Del resto l’osso alveolare mascellare e mandibolare dove si trovano i denti ha la funzione di sostenere i carichi di masticazione e le inserzioni dei muscoli periorali. Una volta persi i denti, sia le ossa che i tessuti molli tendono ad atrofizzarsi per via della mancanza di afflusso di sangue e della distruzione delle cellule ossee e delle fibre elastiche, un po' la stessa cosa che accade con l’invecchiamento della pelle. I dentisti dovranno conoscere questo processo nel dettaglio se vogliono fare una corretta diagnosi di rarefazione ossea in quei pazienti che cercano una soluzione definitiva con impianti dentali. La funzione dei denti infatti non è solo quella di masticare ma anche quella di supportare i tessuti molli del viso, una funzione estetica di grande importanza che non va per nessun motivo sottovalutata.
Rialzo del seno mascellare: di che si tratta?
La tecnica del rialzo del seno mascellare è molto utilizzata in quanto garantisce stabilità e successo a lungo termine. Ogni paziente è diverso dall’altro anche quando si parla di rarefazione ossea periapicale, anche per questo non è possibile parlare di trattamenti di impianti dentali standardizzati e validi in ogni situazione. Sarà assolutamente di grande importanza una diagnosi personalizzata che cerchi di tener conto della parte tecnica del trattamento e anche delle aspettative del paziente. L’intervento di ricostruzione dell’osso è ciò che serve se si vuole aumentare il volume osseo della mascella superiore andando ad aggiungere osso alla cavità paranasale di molari e premolari. Il rialzo del seno mascellare di solito viene eseguito contemporaneamente all’inserimento degli impianti dentali. Se così non fosse bisognerà far passare almeno 6 mesi tra il rialzo del seno mascellare e l’inserimento vero e proprio degli impianti. Il seno mascellare altro non è che uno dei quattro seni paranasali, ovvero delle cavità che sono situate all’interno delle ossa craniche e sono rivestite di mucosa. Queste cavità comunicano con le narici mediante piccoli fori chiamati osti.
Rarefazione ossea denti: come intervenire
La perdita ossea non deve mai essere sottovalutata o trascurata in quanto potrebbe avere poi conseguenze molto negative per la salute generale del cavo orale. Il tessuto osseo rappresenta infatti quello che possiamo definire il sostegno naturale dei denti, ovvero ciò che dà stabilità e li mantiene saldi nella loro posizione originaria e naturale. Quando si verifica la rarefazione ossea si verificano dei fenomeni come la mobilità e la perdita dei denti interessati. Se si ha una zona della bocca rimasta per troppo tempo senza denti, questa potrebbe sottoporre i denti vicini a un progressivo spostamento e all’indebolimento generale di tutte le strutture di sostegno. Ecco quindi che, quando parliamo di rarefazione ossea periapicale dente una diagnosi precoce è assolutamente essenziale. La rarefazione ossea può essere causata da malattie dentali come cisti, ascessi o infezioni ma anche dall’osteoporosi, una malattia caratterizzata dalla rarefazione del tessuto osseo e che deriva soprattutto dalla carenza di Vitamina D. Insomma, meglio non sottovalutare le conseguenze negative della rarefazione ossea e andare quanto prima dal dentista per una diagnosi.
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