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Cisti odontogene

Le cisti odontogene sono una tipologia di cisti che si manifesta sotto forma di piccoli noduli di colore bianco o rosato e con un diametro di circa 1-3 mm. La cisti odontogena si presenta con un epitelio squamoso stratificato ed è localizzata quasi sempre sul rafe palatino mediano e sulla mucosa alveolare mascellare e mandibolare. Le cisti odontogene sono una patologia che viene anche spesso associata a denti molto compromessi e con delle infezioni prolungate nel corso del tempo. La cisti odontogena mandibolare consente spesso di evitare l’intervento chirurgico mediante una serie di terapie mirate che servono a rimuovere la causa dell’infezione dentale che ha originato il problema. Lo specialista in endodonzia potrà trattare le cisti odontogene utilizzando una vasta gamma di strumenti e di tecniche e cercherà di guarire la lesione conservando tutti i denti.

I diversi tipi di cisti odontogene

Le cisti odontogene mascellari, della mandibola e del distretto orale non sono tutte uguali e si possono differenziare sia per frequenza che per trattamento clinico e comportamento. La cisti odontogena potrebbe essere anche descritta come una sorta di cavità patologica provvista di un epitelio di rivestimento che contiene fluido sieroso, mucoso e gassoso. Se le cisti dentali non sono dotate di un contorno epiteliale vengono comunemente chiamate pseudocisti, al contrario se contengono pus vengono considerate ascessi dentali. La cisti dentale è per certi versi molto simile al granuloma e spesso è una complicanza della necrosi pulpare che può essere provocata da traumi o da infiammazioni della polpa dentale. Tra le cause della cisti odontogena dobbiamo anche annoverare la devitalizzazione, una estrazione mal riuscita o un caso di inclusione dentaria. A seconda delle diverse caratteristiche abbiamo le cisti periapicali, la cisti odontogena follicolare, la ciste laterale parodontale e la cisti odontogena radicolare.

La diagnosi delle cisti odontogene

Chiaramente il primo step, in questo come in tutti gli altri casi, è quello di effettuare una diagnosi differenziale con patologie simili come possono essere l’ascesso dentale o il granuloma. Esistono anche cisti non odontogene, ma ora ci soffermeremo proprio sulle cisti odontogene. Quando si sospetta di avere una lesione cistica occorre eseguire gli accertamenti del caso mediante esami radiologici specifici come una panoramica/ortopantomografia. Una volta stabilito che si tratta di cisti odontogene e non di cisti dentarie o granulomi si procede con l’asportare un lembo di tessuto per un controllo istologico da eseguire presso un laboratorio.

Il trattamento delle cisti odontogene

Il trattamento delle cisti odontogene non è di tipo standard in quanto dipende da molti fattori che possono essere diversi tra loro come ad esempio la gravità, la localizzazione e la sede dei contenuti cistici. I trattamenti comunemente utilizzati per le cisti odontogene sono la rimozione chirurgica, l’apicectomia e la devitalizzazione. Dopo la rimozione della lesione cistica il paziente dovrà comunque continuare a sottoporsi a controlli periodici finalizzati ad evitare possibili recidive. Abbiamo già visto che esistono diverse tipologie di cisti odontogene che sono la cisti radicolare, quella follicolare e quella laterale parodontale.

Le cisti periapicali e follicolari: cosa sapere

Le cisti periapicali sono considerate la lesione cistica in assoluto più frequente dei mascellari. Bisogna anche specificare che la cisti radicolare deriva da un granuloma periapicale pre-esistente. Questa tipologia di cisti odontogena si verifica quando l’epitelio prolifera cercando di separare la polpa necrotica dall’osso circostante. Alla fine il fluido riesce a passare tramite il rivestimento epiteliale dal connettivo circostante al lume della cisti. Queste cisti odontogene rappresentano all’incirca i due terzi di tutte le cisti odontogene esistenti. Sono localizzate soprattutto nella mascella nella zona anteriore e poi nella porzione mascellare posteriore e anteriore. Si tratta quasi sempre di lesioni de tutto asintomatiche che vengono diagnosticate a seguito di esami radiologici di controllo come una panoramica. Il trattamento di queste cisti odontogene prevede l’estrazione di un dente non vitale più un curettage dell’epitelio apicale. Altra soluzione comunemente suggerita è quella dell’apicectomia o della terapia canalare. Le cisti odontogene follicolari invece sono delle lesioni associate alla corona di un elemento non erotto o di un dente in via di sviluppo. Queste cisti sono comuni soprattutto tra i 20 e i 30 anni d’età e sono quasi sempre asintomatiche. I trattamenti prevedono nella maggioranza dei casi la enucleazione della cisti e l’estrazione dell’elemento coinvolto.

Cheratocisti odontogena: di che si tratta?

La cheratocisti odontogena è anche conosciuta come tumore odontogeno ed è una lesione aggressiva e con un’alta percentuale di recidiva entro 5 anni dal trattamento. L’origine va ricercata nei residui del tessuto epiteliale che concorre alla formazione del dente. Potrebbe essere di tipo uni o multiloculare e tende a espandersi all’interno del tessuto osseo ostacolando o comunque riducendo il riassorbimento. E’ molto importante eseguire una diagnosi rapida in quanto questa lesione può portare anche alla deformazione dell’osso interessato e dei tessuti molli. Tra i sintomi abbiamo dolore, mobilità dentale e anche anestesia per compressione di nervi. Il trattamento proposto è quasi sempre di tipo chirurgico e consiste nell’asportazione della lesione.
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