Ascesso parodontale
Cosa può provocare un ascesso dentale
Innanzitutto conviene specificare che un ascesso dentale si verifica sempre in modo molto doloroso. I pazienti che soffrono di denti rotti o scheggiati o che sono interessati da processi cariogeni profondi o da pulpiti possono favorire le infezioni dentarie. Attenzione perché l’ascesso dentale potrebbe essere favorito anche da una alterazione del sistema immunitario, dal vizio del fumo, dal diabete e da terapie con farmaci a base di ormoni steroidei. Di solito l’ascesso dentale inizia con un forte mal di denti ma possono verificarsi anche altri sintomi come l’alitosi, il gonfiore del volto e delle gengive, difficoltà a deglutire e l’ingrossamento dei linfonodi. Purtroppo anche un intervento dentale non eseguito alla perfezione potrebbe portare a un ascesso dentale. Gli ascessi si classificano comunque in tre diverse tipologie: ascesso parodontale, ascesso periapicale e ascesso gengivale. Come già detto l’ascesso parodontale consiste in una infezione a carico dell’apparato di sostegno del dente, e quindi di gengive, legamenti, osso alveolare e cemento radicolare. L’ascesso parodontale colpisce soprattutto pazienti affetti da parodontite in quanto aumenta esponenzialmente la possibilità che possa nascere una infezione con pus all’interno di una tasca parodontale. Un qualsiasi dentista riuscirà a diagnosticare senza problemi un ascesso dentale durante una visita.
Ascesso parodontale terapia
Un ascesso parodontale può essere curato adeguatamente con una cura antibiotica così da impedire che l’infezione batterica possa propagarsi in parti del corpo più delicate come la testa e il collo. In questi casi è importante non perdere tempo e agire subito per evitare delle conseguenze peggiori. Di solito si procede subito a somministrare un antibiotico che dovrà però essere per forza di cose prescritto dal medico. Attenzione perché è assolutamente sbagliato improvvisarsi dentisti e cercare delle cure all’ascesso parodontale fai da te in quanto si potrebbe solo peggiorare la situazione. Se parliamo di antibiotici per ascesso parodontale possiamo citare l’Amoxicillina, la Clindamicina e la Claritomicina. L’ascesso è comunque una raccolta di materiale infetto e di pus e la prima cosa da fare sarà utilizzare dei farmaci così da eliminare la maggior parte possibile di infezione.
In attesa di andare dal dentista in caso di ascesso parodontale si potrebbero utilizzare prodotti disinfettanti a base di clorexidina in quanto possono garantire un effetto antibatterico efficace per lungo tempo. Inutile però perdere tempo prezioso, in caso di ascesso dentale la cosa migliore sarebbe iniziare una terapia antibiotica il prima possibile così da superare l’infezione rapidamente. Di solito un ascesso dentale con antibiotico prevede l’assunzione di penicillina una volta ogni 12 ore per almeno 5 o 6 giorni. Assumere antidolorifici in caso di ascesso parodontale aiuterà a limitare il dolore e a fare da antinfiammatorio contribuendo a ridurre il gonfiore della zona. Ad esempio qualora l’ascesso dentale fosse il risultato di una carie profonda, i farmaci potranno eliminare l’ascesso ma solo momentaneamente in quanto le carie faranno in modo che prima o dopo l’ascesso si ripresenti.
Chi soffre di ascesso parodontale potrebbe subire anche una consistente perdita di appetito. In questa situazione sarebbe opportuno evitare cibi troppo freddi o caldi per via dell’ipersensibilità della zona dolorante. Sarebbe anche consigliabile evitare cibi e bevande zuccherate e magari mangiare yogurt con fermenti lattici vivi così da rafforzare le difese immunitarie, cosa molto preziosa soprattutto se si sta seguendo la terapia antibiotica per un ascesso parodontale.
Le complicanze dell’ascesso parodontale
Un ascesso parodontale che non passa rappresenta un pericolo concreto per la salute. Se non affrontato in modo tempestivo infatti, l’ascesso parodontale rischia di far degenerare il problema in qualcosa di molto più grave. Potrebbe verificarsi ad esempio una rottura spontanea con cui il pus presente si riverserebbe direttamente nella cavità orale. In questo caso il dolore potrebbe anche diminuire ma sarà necessario assumere antibiotici prima possibile per debellare l’infezione. Non curare l’ascesso parodontale è un rischio perché il pus potrebbe accumularsi progressivamente fino a ingigantirsi, aumentando così la cavità orale fino a generare una ciste.