Odontoblasti
Odontoblasti: la formazione dentina
Parlando di differenziamento odontoblasti possiamo anche dire che si tratti di cellule del dente che rivestono la cavità interna dove si trovano a diretto contatto con la polpa del dente. Si tratta di elementi in tutto e per tutto analoghi agli osteociti del tessuto osseo e la loro attività determina sia la formazione dentina che il suo mantenimento nel corso del tempo. La formazione della dentina determinata dagli odontoblasti è un processo molto importante. Stiamo parlando della dentina, ovvero della sostanza compresa tra smalto esterno, cemento alla radice del dente e la polpa del dente. La dentina viene prodotta direttamente dagli odontoblasti della polpa del dente ed è un materiale poroso dal caratteristico colore giallastro ed è composta per il 70% e oltre da materiale inorganico, per il 12% di acqua e per il 18% di materiale organico.
Gli odontoblasti dunque formano la dentina che è comunque un materiale molto più tenero rispetto allo smalto. Dopo che la dentina viene esposta è facile che si formino delle cavità e l’esposizione della dentina è vista come una causa anche di un altro problema, quello dei denti sensibili. La dentina infatti funge da ammortizzatore e da sostegno per la corona dentale. Gli odontoblasti sono quindi importanti proprio perché formano la dentina, ovvero il tessuto connettivo mineralizzato con cristalli di idrossiapatite che consistono nella parte inorganica.
Problemi e anomalie per gli odontoblasti
Ci sono anche alcuni difetti nell’evoluzione dentale e delle patologie che derivano direttamente dalla produzione anormale di dentina da parte degli odontoblasti. La dentinogenesi imperfetta ad esempio è una malattia ereditaria che colpisce lo sviluppo della dentina. Si tratta di una sorta di anomalia che appare come una mutazione che va ad alterare la dentina. In questi casi i denti assumano una tonalità scolorita e la condizione rende i denti molto fragili e anche inclini all’usura prematura. Ma non finisce qui, un’altra delle patologie della dentina da considerare è la cosiddetta displasia dentinale. Si tratta di un problema che colpisce dentina e polpa dentale nei denti permanenti. Questa alterazione potrebbe causare delle camere pulpari ridotte.
Chi soffre di questo problema avrà denti che sembrano normali ma la cui polpa dentale manca del corretto apporto nervoso. Questa patologia dovrà essere trattata quanto prima in quanto potrebbe portare poi alla perdita dei denti. La durezza del dente lo rende difficile da studiare e il dolore ai denti richiede che lo specialista proceda con l’apertura del dente stesso. Lo smalto dentale non si forma più né si ripara dopo la crescita dei denti a differenza della dentina. Mantenere dei denti sani richiede delle buone abitudini di igiene orale proprio per rafforzare lo smalto. Si consiglia di avere una buona igiene orale e di andare spesso dal dentista per sottoporsi a visite periodiche in modo da individuare con largo anticipo una vasta gamma di problemi.
Odontoblasti: possibili terapie
Quando parliamo di odontoblasti è essenziale conoscere parti e componenti dei denti così da capire esattamente come prevenire possibili problemi. Lo smalto, lo abbiamo detto, una volta formato non si ripara più da solo, le cose invece per la dentina sono molto diverse. Il mantenimento di denti sia sani che indolori richiede delle buone abitudini di igiene orale e l’uso di prodotti per rafforzare lo smalto dentale. Gli odontoblasti sono delle cellule di origine mesenchimale che sono disposte a palizzata proprio alla periferia della polpa dentale. Gli odontoblasti comunque derivano dalla cresta neurale e la loro differenziazione è conseguenza delle interazioni epitelio-mesenchimale tra cellule della papilla dentale ed epitelio dentale interno.
Il corpo cellulare dell’odontoblasto attivo mostra un nucleo voluminoso che potrebbe contenere fino a 4 nucleoli. Il nucleo si trova tipicamente all’estremità basale della cellula ed è circondato da un involucro nucleare. Gli odontoblasti presentano anche un reticolo endoplasmatico ruvido e molto esteso che occupa gran parte del citoplasma. Inoltre il citoplasma ha abbondanti mitocondri la cui funzione principale dovrebbe essere quella di liberare energia da utilizzare poi nei suoi processi metabolici. Abbiamo poi anche delle giunzioni distanziate tra le superfici laterali degli odontoblasti che possono offrire percorsi per il trasferimento intercellulare di ioni e piccoli metaboliti idrosolubili.