Canino incluso
Canino incluso: cosa fare
Se il bambino con il canino incluso è ancora in fase di crescita, e quindi entro i 9 anni, allora possiamo ancora provare a favorire la fuoriuscita dei canini intervenendo sul problema del canino incluso prima che sia troppo tardi. Se la corona del canino incluso si trova tra radice dell’incisivo laterale e premolare, allora il dentista dovrà procedere con l’estrazione del canino da latte. In questo modo secondo diversi studi ci sarebbero ottime possibilità di risolvere il problema. Il motivo è che togliendo il dente da latte creeremo una sorta di spazio che consentirà al canino definitivo di uscire senza trovare resistenze.
Si potrà procedere in questo modo comunque solo se il canino incluso non risulta essere troppo storto. In caso contrario sarebbe inutile procedere con la rimozione del dente da latte per aiutare a far uscire il canino incluso in modo spontaneo e naturale. Bisogna anche dire che solitamente il canino è l’ultimo dente a scendere in ordine di tempo, subito dopo il premolare. In molti casi quindi il dentista procede a estrarre tutti e due i denti da latte creando così un varco da cui il premolare uscirà quanto prima.
Canini inclusi bambini: possibili soluzioni
Quando abbiamo un canino incluso per via di assenza di spazio tra incisivo laterale e molare da latte la soluzione potrebbe essere quella di allargare le ossa della mascella. Possiamo ricorrere a un trattamento ortodontico con allineatori per creare lo spazio necessario a consentire al canino incluso di fuoriuscire nel modo corretto. Spesso però questo potrebbe non essere sufficiente e quindi dovremo stimolare il dente a uscire e per farlo potremo togliere il canino da latte o il molare da latte. In sostanza verrà creato un tragitto più facile per il dente grazie alla creazione di maggiore spazio. Chiaramente in caso di canino incluso sarà il dentista a trovare la soluzione migliore a seconda dei casi.
Canini inclusi in età adulta: tutte le info utili
Se parliamo del problema del canino incluso con un paziente che ha già tutti i denti definitivi allora il trattamento idoneo sarà molto diverso da quelli che abbiamo sin qui elencato. In questo caso sarà essenziale per il dentista andare a individuare la causa scatenante del problema. Se il canino incluso non è uscito per mancanza di spazio l’approccio più corretto e meno invasivo è di allargare le basi ossee il più possibile tramite apparecchi ortodontici, come gli allineatori, e poi di togliere il canino da latte. Fatto questo bisognerà attendere circa 6 mesi per poi valutare come si è evoluta esattamente la situazione. Con il giusto spazio il canino potrà iniziare a muoversi riuscendo così a uscire da solo senza problemi.
Ma le cause di canino incluso sono varie, potrebbe ad esempio essere mal posizionato verso il palato. In questo caso dovremo recuperarlo con una terapia ortodontica specifica, la cone beam, ovvero una radiografia tridimensionale che consente di sapere con grande precisione esattamente dove si trova il canino. Dopo che abbiamo capito dove si trova dovremo eseguire un intervento chirurgico consistente nella rimozione della gengiva che ricopre la corona del canino incluso e poi nell’applicazione di attacco ortodontico.
Canino incluso rivolto verso l’esterno: cosa fare
Il canino incluso potrebbe anche essere posizionato verso la guancia o verso il labbro. In questi casi dovremo applicare un approccio diverso in quanto gengiva interna ed esterna hanno caratteristiche opposte. Dopo aver messo l’apparecchio il dentista fa un intervento chirurgico per andare a scoprire la corona del canino incluso e agganciarci una catenella metallica. Inizieremo poi a tirare piano piano il canino mediante questa catenella e il dente uscirà dalla gengiva senza causare danni di alcun tipo. Il modo migliore per la gestione del canino incluso nel palato è l’esposizione chirurgica e la conseguente trazione ortodontica dell’elemento. Chiaramente un approccio multidisciplinare potrebbe consentire di risolvere l’anomalia evitando le possibili complicanze estetiche, funzionali e biologiche come la formazione di cisti e il riassorbimento radicolare degli incisivi. La decisione dovrà essere presa sulla base della posizione del dente nell’osso mascellare o mandibolare.