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Tartaro nero

Il tartaro nero e il tartaro in generale sono da considerarsi tra i peggiori nemici dell’igiene orale. Il tartaro nero altro non è che un accumulo di placca che contiene batteri e che crea delle vere e proprie incrostazioni dure sullo smalto dei denti di caratteristico colore giallastro. Il tartaro nero si forma per via della placca, anche per questo i dentisti non si stancano mai di esortare tutti a lavarsi i denti bene e spesso e a utilizzare strumenti per l’igiene orale come collutorio e filo interdentale. Il tartaro nero è un accumulo di placca che potrà essere rimosso unicamente dal dentista, diffidare quindi dei rimedi fai da te in quanto potrebbero solo causare problemi allo smalto dei denti. Insomma, il modo migliore per evitare tartaro nero o carie è avere una ottima igiene orale. Il tartaro nero nei bambini e negli adulti è un problema molto diffuso ma con una buona prevenzione sarà possibile preservare la salute del cavo orale. Nei prossimi paragrafi cercheremo di capire quali sono le cause del tartaro sottogengivale nero e quali sono i rischi collegati alla sua mancata rimozione.

Tartaro nero: le cause

Il tartaro sottogengivale nero è un problema diffuso e pericoloso per la salute orale. La causa principale di tartaro nero è sicuramente la scarsa o carente igiene orale. A volte si crede di lavarsi i denti spesso ma bisognerà anche sincerarsi di farlo nel modo giusto. Ad esempio ci si dovrà lavare i denti per non meno di 2 minuti e si dovrà cambiare lo spazzolino ogni 2-3 mesi per evitare che le setole non si consumino diminuendo così la loro efficacia. Sempre nell’ottica di evitare il tartaro nero sarebbe opportuno anche modificare le proprie abitudini alimentari riducendo al minimo il consumo di alimenti zuccherati. Spesso anche lavarsi i denti bene non basta e quindi, proprio per prevenire il tartaro nero, sarà essenziale utilizzare il filo interdentale così da pulire anche negli spazi tra i denti. In questo modo elimineremo la placca ma il tartaro sottogengivale nero potrà essere rimosso solo da una pulizia professionale eseguita dal dentista. Altra causa di formazione di tartaro nero, e quindi di gengiviti e carie, è il non andare spesso dal dentista. Il tartaro nero, lo ricordiamo, andrà eliminato il prima possibile in quanto, se non rimosso, potrebbe provocare carie, gengiviti e, successivamente, parodontite.

Tartaro nero: di che cosa si tratta

Il tartaro può assumere diversi colori a seconda dal punto della bocca in cui si è formato e da quando si è formato. Il tartaro che si trova sopra il margine gengivale è quasi sempre di colore giallastro. I dentisti in questo caso parlando di tartaro sopragengivale che si forma soprattutto nei punti dove la saliva entra nel cavo orale. Quando invece si parla di tartaro sottogengivale si fa riferimento a un tartaro che si forma sotto il margine gengivale e che può assumere un caratteristico colore nerastro. Il tartaro nero è formato dalle stesse sostanze che compongono gli altri tipi di tartaro e comprende anche altri materiali che provengono dai fluidi vicini. Il tartaro nero assume questa caratteristica colorazione in quanto è esposto a sangue. Vari igienisti dentali del settore sono in grado di rimuovere il tartaro nero e il modo migliore che abbiamo per contrastarlo è proprio agire d’anticipo e puntare sulla prevenzione. Il dentista con una seduta di igiene orale professionale può rimuovere il tartaro utilizzando utensili manuali e anche strumenti ultrasonici che sono in grado di produrre vibrazioni che permettono di distruggere il tartaro nero. Il tartaro nero nei bambini è un nemico subdolo e anche per questo è importante educare i più piccoli il prima possibile al corretto utilizzo dello spazzolino. Si consideri poi che il tartaro nero è anche un problema dal punto di vista estetico in quanto nessuno vorrebbe avere delle macchie nere sullo smalto dei denti.

Tartaro nero: i rischi per il cavo orale

Se non rimosso il tartaro nero può causare diversi problemi che vanno dall’infiammazione blanda delle gengive, e periodica, fino alle carie e alla parodontite. Si tratta, soprattutto nell’ultimo caso, di problemi non secondari che potrebbero anche portare al rischio di perdita dei denti. Per rimuovere la carie, ad esempio, il dentista dovrà decidere se procedere con una otturazione o una devitalizzazione a seconda che la carie abbia o meno già raggiunto la polpa del dente. Proprio per evitare le carie si raccomanda anche l’uso del filo interdentale così da andare a rimuovere la placca anche negli spazi interdentali. Diffidare dai rimedi fai da te per il tartaro nero come quelli che consigliano l’uso del bicarbonato di sodio in quanto il rischio è quello di danneggiare lo smalto dei denti ed esporre la dentina. Il tartaro nero o di qualsiasi colore non può essere rimosso senza gli strumenti adatti. Sia placca che tartaro irritano le gengive e possono causare infiammazioni e gengiviti.
Tartaro nero