Inizio carie

Le diverse tipologie di carie
Purtroppo le carie sono sicuramente la patologia più comune in assoluto per quanto riguarda l’odontoiatria e capita quasi a tutti di doversi rivolgere a un dentista per una cura efficace. E’ importantissimo andare dal dentista per un inizio carie e non presentarsi quando ormai sono profonde e hanno già arrecato danni irreversibili al dente. Spesso si confondono le carie con le macchie dentali perché non è facile riconoscere le differenze, si tratta però di due cose molto diverse tra loro. Le macchie dentali infatti sono un semplice problema di natura estetica che potrà essere risolto senza problemi con una semplice seduta di igiene orale professionale. Chi vuole sapere come bloccare un principio di carie invece resterà deluso perché una volta che si ha un inizio carie questo processo è irreversibile e bisognerà per forza di cose agire con una otturazione o una devitalizzazione. Esistono comunque diverse tipologie di carie che tengono conto delle diverse caratteristiche. Si va dalla carie acuta fino a quella cronica, a quella secca o recidiva e secondaria. Le carie acute progrediscono molto rapidamente, di solito in circa un anno, mentre quelle croniche tendono a completarsi entro 24 mesi. La carie secca è invece una tipologia di carie che si è arrestata da sola senza arrecare altri danni ai denti mentre quella recidiva tende a ripresentarsi dopo che la carie precedente non è stata curata nel modo opportuno. La carie recidiva si forma tipicamente sotto o vicino l’otturazione eseguita in precedenza.
Come riconoscere un principio di carie
Se si ha il dubbio di avere un inizio carie la cosa migliore è ricorrere quanto prima al proprio dentista. Ci sono in particolare alcuni sintomi che non dovranno per nessun motivo essere sottovalutati dal paziente e dovrebbero suggerire di prenotare una visita dentistica il prima possibile per verificare la presenza di un inizio carie e correre ai ripari per tempo. I sintomi che dovrebbero allarmare sono l’alitosi, una maggiore sensibilità del dente a stimoli esterni come caldo e freddo, dolore intenso durante la masticazione e sensibilità a cibi dolci o acidi. In questi casi sarebbe bene non perdere altro tempo e sottoporsi a tutti i controlli del caso. Si tenga comunque presente che i sintomi tendono a comparire con il tempo, non bisogna quindi aspettare che si palesino per andare dal dentista. Chiaramente se il dentista ravvisa un inizio carie il trattamento sarà molto meno pesante di quello previsto per una carie profonda. Lo stesso vale, naturalmente, anche per quanto riguarda la percentuale di successo del trattamento. Una piccola carie sarà quindi molto più facilmente rimovibile rispetto a carie profonde che hanno già raggiunto la dentina.
Carie: l’importanza della prevenzione
Mai come nel caso della carie è importante ancora una volta sottolineare l’importanza della prevenzione. Lavarsi i denti dopo i pasti nel modo corretto con uno spazzolino adatto, utilizzare il filo interdentale e il collutorio serve in concreto ad abbattere la percentuale di rischio di un inizio carie. A questo proposito è bene monitorare la salute del cavo orale e prenotare almeno due visite periodiche annuali dal dentista con sedute di igiene orale professionale. Queste sedute infatti sono l’ideale per rimuovere gli accumuli di placca e tartaro abbattendo così il rischio di carie. Si tenga presenta che il paziente da solo non può rimuovere il tartaro quindi la detartrasi è un passaggio obbligato se ci si tiene alla salute della propria bocca. In quest’ottica sarebbe meglio smettere di fumare e cercare, per quanto possibile, di seguire una buona alimentazione limitando il più possibile l’assunzione di zucchero e di carboidrati complessi. Insomma, una piccola carie può diventare in poco tempo una patologia seria che mette a repentaglio la salute stessa del dente coinvolto. Meglio non sottovalutare e avere sempre la massima attenzione nella cura dell’igiene orale quotidiana, magari scegliendo dentifrici al fluoro per rafforzare lo smalto e spazzolini elettrici per rimuovere meglio la placca batterica anche nelle zone più difficili da raggiungere.
